9 film ed una serie che ti faranno girare il mondo

10 storie per conoscere, sognare e viaggiare con la mente

Dopo il mio post sui 10 libri per girare il mondo, che puoi leggere qui, oggi ho pensato di elencare alcuni film (ed una serie) tra i miei preferiti, molti dei quali praticamente sconosciuti in Italia, che invece, secondo me, meriterebbero un’opportunità e che, se sei un appassionato di viaggi e di storie di terre lontane, non puoi assolutamente perderti. Nella mia lista ho deciso di inserire non solo film con la tematica del viaggio, in effetti ce ne sono solo un paio, ma anche thriller, commedie, film storici e d’azione in cui l’ambientazione diventa tanto importante quanto la trama e possono offrire vari spunti per la pianificazione di un prossimo viaggio. Troverai storie dall’India, dalla Cina, dal Brasile, dal Messico, dalla Corea, dall’Argentina, dal Paraguay. Alcune emozionanti, altre drammatiche, alcune divertenti, altre che ti faranno rimanere col fiato sospeso. Insomma, ho cercato di soddisfare ogni gusto, non ti resta che preparare i pop-corn, avvolgerti nella tua coperta preferita e cominciare. Buona visione!

1. Lion: la strada verso casa

Una storia che ti prende, ti trascina sin dal primo momento e non ti molla più, anche dopo la fine del film. Io mi sono ritrovata con le lacrime agli occhi a fissare i titoli di coda che scorrevano sullo schermo senza parole. Si tratta di una storia vera, la storia del piccolo Saroo, un bambino di cinque anni che allontanatosi dal suo villaggio vicino Khandwa, in India, si addormenta in un treno deserto e si risveglia a Calcutta, a 1600 km dalla propria casa. Saroo si ritrova così catapultato nella frenetica metropoli indiana, dove tra l’altro non si parla nemmeno la sua lingua. Incapace di spiegare ai poliziotti la sua provenienza, il piccolo verrà mandato in un orfanotrofio ed in seguito adottato da una ricca famiglia australiana (fenomenale Nicole Kidman come sempre). Vent’anni più tardi Saroo, che non ha dimenticato le proprie origini, decide di mettersi alla ricerca della sua vera casa.

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2. La zona

I”barrios cerrados”sono dei quartieri chiusi, molto diffusi in Sudamerica, quartieri residenziali per famiglie agiate dove ci si reclude dal resto del mondo, lo si controlla di continuo tramite telecamere e circuiti di sorveglianza e si vive sufficientemente lontano dai pericoli, dalla povertà e dalle brutture del mondo. “La zona” è uno di questi, un piccolo paradiso plastificato nel centro di Città del Messico. Qui, una notte, approfittando di un black-out casuale, tre ragazzini decidono di intrufolarsi dentro una villetta per rubare quello che possono. Ma le cose non vanno come previsto: le luci ritornano, il furto è scoperto, ne nasce una colluttazione, un omicidio. Finito l’incipit, inizia l’incubo: solamente uno dei tre, Miguel, riesce a scappare, ma rimane rinchiuso all’interno della Zona, in quella che a poco a poco si trasformerà nella caccia all’uomo più angusta e soffocante mai vista su uno schermo, organizzata da tutti gli abitanti della comunità. Un film che trasmette un senso di oppressione e di claustrofobia, la sensazione di non avere vie d’uscita, di trovarsi in uno spazio chiuso, in cui è difficile entrare ed impossibile uscire. Un film drammatico, ma anche psicologico, un film sull’angoscia e sulle paure dell’essere umano. Da non perdere.

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3. 7 cajas (7 boxes)

Il Mercado 4 di Asunción, in Paraguay, diventa la scena di un inseguimento adrenalinico quando a Victor, un fattorino diciassettenne, viene affidato il compito di consegnare sette scatole dal contenuto misterioso in cambio di 100 dollari americani. Ben presto, le scatole suscitano molto interesse anche in altri e quello che sembrava un compito semplicissimo, si trasforma in una corsa alla Fast and Furious, ma con una carriola al posto delle auto. Il protagonista si ritroverà così coinvolto in un crimine del quale non sa nulla. Un vero e proprio thriller all’americana, ma recitato in guaranì, una delle lingue indigene del Paraguay. Non mancano la suspence, i colpi di scena, la storia d’amore ed il finale inaspettato. Uno dei migliori film che abbia visto negli ultimi anni.

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4. Infanzia Clandestina

«Ora dovrai fare come fece il Che». L’indicazione che proviene dalla voce registrata dei genitori è: “travestirsi” di una nuova identità proprio come fece Ernesto “Che” Guevara. Così inizia il film, nel momento in cui il dodicenne Juan rientra in Argentina nel 1979 insieme ai genitori, dopo aver trascorso diversi anni in esilio. I genitori di Juan infatti, appartengono all’organizzazione dei Montoneros, in lotta con la giunta militare al potere che continua a dargli la caccia. Per i compagni di scuola Juan dovrà chiamarsi Ernesto. Non dovrà mai dimenticarlo, a rischio di metter a repentaglio la vita di tutti i suoi famigliari. Attraverso lo sguardo di Juan-Ernesto e la curiosità propria dell’età dell’innocenza, vediamo la guerriglia in Argentina negli anni della dittatura militare, insieme ai problemi della pre-adolescenza come i primi innamoramenti. Un film sulla clandestinità, sull’amore e sulla militanza. Interessante il fatto che si tratti della vera storia autobiografica del regista.

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5. City of God

Cidade de Deus, “città di Dio”, una labirintica favela ai margini di Rio de Janeiro, diventa palcoscenico delle storie parallele di Buscapé e Dadinho, entrambi tredicenni ma mossi da ambizioni diversissime: il primo vorrebbe diventare fotografo, il secondo il più temuto criminale della città. Se Buscapé trova molti ostacoli nella realizzazione dei propri sogni, Dadinho diventa rapidamente padrone della favela e del narcotraffico con lo pseudonimo di Zé Pequeno. I suoi metodi violenti causeranno molto presto una guerra tra bande dai risvolti tragici. Una storia di formazione, un’opera violenta e diretta che sorprende per il suo crudo realismo ma anche per l’interpretazione dei giovani attori, tutti rigorosamente non professionisti. Se te lo sei perso, è arrivato il momento di guardarlo.

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6. Parasite

Si tratta di uno degli ultimi film che ho visto e che mi ha completamente spiazzata. Non saprei come definirlo, se una black comedy, un thriller o una satira sociale o forse tutti e tre i generi insieme. La storia è quella di una famiglia povera di Seoul, che vive in uno squallido e umido appartamento seminterrato. Quando il giovane Ki-Woo, falsificando alcuni documenti, diventa professore privato di inglese della figlia dei ricchissimi Park, che vivono in una splendida casa in collina, le porte si aprono anche per la sorella e i genitori, assunti rispettivamente come insegnante di educazione artistica, governante e autista, al prezzo però di menzogne e manipolazioni. Ma ben presto la situazione degenera e tra colpi di scena e situazioni paradossali, si giunge all’inatteso, spiazzante finale. Un film che ha vinto ben 4 Oscar tra cui miglior film, insomma un vero capolavoro. Ultima cosa, fai caso a Gianni Morandi (vedere, anzi ascoltare per credere).

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7. The Farewell

Rimaniamo in Asia, ma spostiamoci in Cina per questa commedia deliziosa e profonda. Billi Wang è nata a Pechino ma vive a New York da quando aveva sei anni. Il suo contatto con la Cina è Nai Nai, la sua vecchia nonna, ancorata alle tradizioni e alla famiglia. Salda e praticamente indistruttibile, a Nai Nai viene diagnosticato un cancro. La famiglia decide di nasconderle la verità e di trascorrere con lei gli ultimi mesi che le restano da vivere, così figli e nipoti, traslocati negli anni in America e in Giappone, rientrano in Cina per riabbracciarla e per “improvvisare” un matrimonio che allontani qualsiasi sospetto. Una narrativa tutta costruita su giustapposizioni e contrasti, il clash di culture e generazioni, la bilancia delle gioie e dei dolori, la risata e il pathos del dramma, il tutto raccontato con estrema delicatezza.

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8. Wild

Se quello che stai cercando è un film sul viaggio e sulla natura, allora Wild è la soluzione perfetta. In questo colossal hollywoodiano Reese Witherspoon è Cheryl Strayed, ragazza destinata a un brillante futuro che dopo un’infanzia travagliata viene travolta dall’improvvisa morte della madre. Seguirà una discesa agli inferi da cui cercherà di risalire con un lungo percorso, nel vero senso della parola, interiore e fisico. Quasi duemila miglia, per l’esattezza, sulla meravigliosa Pacific Trail Crest, dal confine con il Messico alla frontiera canadese. Il viaggio intrapreso da Cheryl è anche una metafora, un modo di gettarsi a capofitto nell’avventura prendendo coscienza di sé, della propria vita, della possibilità di continuare a vivere attraverso il superamento del lutto e del dolore. Un viaggio dagli intenti quasi psicanalitici dove per lunghi tratti il presente si mescola ai flashback del passato che prendono forma attraverso i ricordi e i rimpianti.

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9. Il Sale della Terra

Un film-documentario che ti lascerà senza fiato, un road-movie emozionate e bellissimo. Il sale della Terra è il ritratto di uno dei più grandi fotografi contemporanei, il brasiliano Sebastião Salgado e ripercorre la sua lunga carriera costellata dai tanti progetti che ha seguito in tutto il continente. Attraverso la sua voce che racconta i suoi scatti più importanti, riviviamo alcuni fatti tra i più sconvolgenti della storia contemporanea, carestie, conflitti internazionali, migrazioni di massa. Immortalati per sempre in quelle foto in bianco e nero di una rara potenza, troviamo tutta la disperazione, la violenza, la fragilità degli esseri umani. Il genocidio in Rwanda, poi quello dei Balcani hanno rischiato di allontanare lo stesso Salgado dal suo soggetto principale, l’uomo, con il quale il fotografo ha finito per non riconoscersi più. Sarà poi il suo ultimo progetto Genesis, ad avvicinarlo alla natura, alla fauna selvaggia, alla bellezza del nostro pianeta. E c’è spazio per un’utopia da realizzare, la riforestazione di Minas Geiras, il recupero della fattoria della sua infanzia, circondata da 600 ettari di terreno e boschi: “Se questo piccolo fazzoletto di terra può tornare quello di una volta, chi può dire che l’umanità non ha una chance?”. Un film di una bellezza molto complessa, che ti lascerà con tante domande aperte. Le stupende fotografie di Salgado e lo stile estremamente originale delle interviste realizzate da Wenders sembrano parlare direttamente a noi spettatori, stimolando una riflessione e un desiderio di capire di più l’umanità che è il sale della Terra.

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10. Viaggi al rallentatore

Viaggiare a rallentatore è l’essenza del viaggiatore vero, viaggiare piano, osservare ciò che ti sta intorno, godersi il tragitto. Come affermano gli autori della serie, “è come la differenza tra fast food e slow food: è meglio un hamburger insipido in 5 minuti o un pranzo seduti davanti ad una tavola apparecchiata e un buon bicchiere di vino?” Questa è l’idea di fondo della docu-serie “Viaggi al rallentatore”, che puoi trovare sia su Amazon Prime che su Raiplay. Un documentario che mette al centro il viaggio lento, etico e sostenibile. Sono episodi brevi di 12 minuti circa, che divorerai senza rendertene conto, e alla fine non vedrai l’ora di partire per provare ogni esperienza dei protagonisti di quei viaggi incredibili. Ludovico e Gabriele fanno parte di un team più ampio, l’agenzia di viaggi “Sto gran tour” che si definisce una “travel boom factory che esplora il mondo”. Si tratta di un’agenzia particolare, che viaggia in modo diverso da quello tradizionale, infatti utilizza solo mezzi di trasporto che non superano i 50 km orari: tuk-tuk, ape, biciclette, ma anche 4×4 tendati. Un’idea originale e super entusiasmante! Insomma, l’ispirazione per partire non manca. Adoro il loro modo di raccontare i viaggi, in maniera ironica ed emozionante, forse perché mi ricorda il mio modo di viaggiare, low-cost, per ostelli e con i mezzi più economici, può sembrare scomodo, ma è l’unico modo per entrare veramente in contatto con le popolazioni ed i costumi locali.

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Un commento Aggiungi il tuo

  1. fravikings ha detto:

    Ho visto solo Parasite ma grazie per il consiglio! Provvederò a recuperare.

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