10 libri che ti faranno girare il mondo

kit di sopravvivenza per viaggiatori in quarantena

Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5.000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… Perché la lettura è un’immortalità all’indietro.

Umberto Eco

Ho sempre vissuto in due mondi: uno è quello reale, fatto di persone in carne ed ossa, di città, di studio, di viaggi e lavoro. L’altro è quello dei libri, un mondo che mi accompagna da quando sono piccola, che mi permette di vivere un milione di altre vite, di esplorare nuovi orizzonti, di emozionarmi con le storie di personaggi fantastici e di viaggiare ovunque senza muovermi dalla mia camera. I libri mi accompagnano da tutta la vita. Ho l’abitudine, sin da bambina, di mettere sempre un libro in borsa prima di uscire, perché non si sa mai, potrebbe sempre avanzare del tempo per leggere: in treno, sull’autobus o in una sala d’attesa.

A volte ho l’impressione di essermi persa dei passaggi della vita reale, degli eventi importanti nella crescita di qualsiasi ragazza, perché per la maggior parte dell’adolescenza mi sono rifugiata nel mio altro mondo, nel mio mondo fantastico. Mentre le mie coetanee provavano la prima sigaretta e vivevano i primi drammi amorosi, io vagavo nel Cile magico e polveroso di Isabel Allende, mangiavo pomodori verdi fritti nel caffè di Whistle Stop, viaggiavo attraverso la colorata Cartagena de Indias per la mano di Gabriel García Márquez e facevo incantesimi nella scuola di Hogwarts. Forse è questo il motivo per cui amo viaggiare anche nel mondo reale: la mia mente, sempre in cerca di nuove avventure, ha iniziato a viaggiare da molto tempo prima che salissi su un aereo.

In questo momento storico in cui siamo costretti a passare molto tempo in casa, vi propongo 10 libri che vi permetteranno di scoprire 10 Paesi diversi, in 5 diversi continenti. A voi la scelta, buona lettura e buon viaggio!

1. Shantaram, Gregory David Roberts.

INDIA

“Non so cosa mi spaventa di più, il potere che ci schiaccia o la nostra infinita capacità di sopportarlo.”

A prima vista vi sembrerà un mattone, ma non fatevi scoraggiare dalla quantità di pagine (più di 1000), Shantaram è un vero capolavoro. Si tratta della storia autobiografica dello stesso autore, che sembra quasi la trama di un film: eroinomane e condannato a 20 anni di galera per rapina a mano armata, il protagonista del libro riesce ad evadere da una prigione di massima sicurezza australiana ed a scappare in India. A Bombay si guadagna da vivere lavorando come contraffattore di documenti per la mafia indiana e allo stesso tempo apre un ospedale gratuito per gli abitanti di una baraccopoli. Nel suo futuro ci saranno guerre, torture, tradimenti e una grande storia d’amore. Dal romanzo emerge tutta la confusione della metropoli più cosmopolita dell’India, i colori, gli odori, il cibo e la cultura del luogo. Roberts è abilissimo a trasportarci con lui in tutti quei luoghi lontani. Un libro che sembra un thriller, ma in realtà nasconde un’anima filosofica.

2. Metà di un sole giallo, Chimamanda Ngozi Adichie

NIGERIA

“Il mondo taceva mentre noi morivamo. Scrive della fame. La fame che distrusse il Biafra, che lo rese celebre e che lo fece durare quanto durò”

Una giovane scrittrice nigeriana racconta, attraverso l’intreccio di storie di numerosi personaggi, il colpo di stato del 1966 quando gli Igbo delle province sudorientali della Nigeria creano lo stato del Biafra, il cui emblema è, appunto, la metà di un sole nascente. Le vicende dei personaggi si susseguono per tutta la durata della guerra che durerà fino al 1970, una guerra terribile, ancora oggi ricordata come la più grave crisi umanitaria dalla seconda guerra mondiale. Si tratta di un romanzo duro, che lascia un senso di impotenza e di ingiustizia: “il mondo taceva, mentre noi morivamo” scrive Richard, l’unico bianco tra i protagonisti, mettendo sotto accusa l’ipocrisia di un occidente indifferente, mentre in Nigeria si consuma una tragedia. Un libro da leggere se si vuole conoscere meglio l’anima di un continente come quello africano. Un’ anima complessa, fatta di salotti borghesi e ambienti universitari, ma anche di tribalismo, magia e superstizione.

3. Memorie di una geisha, Arthur Golden

GIAPPONE

“Al tempio c’è una poesia intitolata “la mancanza” incisa nella pietra. Ci sono tre parole, ma il poeta le ha cancellate. Non si può leggere la mancanza, solo avvertirla”.

Un romanzo che vi trasporterà nel Giappone degli inizi del ‘900 attraverso la voce di Sayuri, che raccontando la sua vita, svela l’alone di mistero che circonda da sempre le geishe, descrivendo con estrema cura tutto il percorso che una giovane donna doveva affrontare per diventare una di loro. Un libro che permette a noi occidentali di andare oltre i pregiudizi e la superficialità con la quale spesso guardiamo queste figure. Una storia costellata di drammi, dal rapimento durante l’infanzia, all’addestramento, la disciplina e tutti gli eventi che porteranno Sayuri ad essere una delle geishe più famose e ricercate. Una lettura toccante e scorrevole fino alla fine.

4. Ogni mattina a Jenin, Susan Abulhawa

CISGIORDANIA

«Avete paura che il mondo veda quello che fate ai bambini?» «Zitta. Ti ammazzo qua su due piedi, se no» la minacciò lui alzando il fucile ma, stranamente, con un sorriso sul volto. Imperturbabile, la suora rispose: Spara. Non siete diversi dai nazisti che volevano impedirmi di prendermi cura degli ebrei durante la Seconda guerra mondiale»

Attraverso la voce di Amal, che in arabo significa “speranza”, viviamo la storia di quattro generazioni di palestinesi costretti ad abbandonare la propria terra dopo la nascita dello stato di Israele. La storia della Palestina si snoda nell’arco di quasi sessant’anni, raccontando ingiustizie, violenze, umiliazioni e massacri operati o tollerati dall’esercito israeliano ai danni della popolazione palestinese. Nonostante ciò, l’autrice non incita all’odio verso gli ebrei, ma dà voce alla disperazione di un popolo oppresso, spesso trascurato o calunniato dai media internazionali. Un romanzo struggente che contiene elementi degni di una tragedia greca come la storia del fratellino di Amal, rapito quando era appena un neonato da un soldato israeliano e cresciuto nella menzogna, che si ritroverà da grande a combattere contro i suoi fratelli palestinesi. L’autrice riesce benissimo ad intrecciare la parte romanzata agli eventi storici senza appesantire mai la lettura, con una scrittura coinvolgente ed emozionante. Un libro che consiglio assolutamente!

5. La casa degli spiriti, Isabel Allende

CILE

“Clara abitava un universo inventato da lei, protetta dalle avversità della vita, dove la verità prosaica delle cose materiali si confondeva con la verità tumultuosa dei sogni, nei quali non sempre funzionavano le leggi della fisica e della logica.”

Potrei citare un libro qualsiasi di Isabel Allende, li amo tutti e in ognuno di essi si respira il suo amato Cile, ma “La casa degli spiriti” è un’opera d’arte, se non lo avete ancora letto, rimediate subito! Tre generazioni di donne chiare, luminose, brillanti come evocano i loro nomi: Clara la chiaroveggente, la figlia Blanca e la nipote Alba. Donne speciali, che amano, donne stoiche, forti, pratiche. Una saga familiare, un romanzo d’amore, un romanzo d’odio, ma soprattutto un romanzo profondamente politico. Ci sono pagine che fanno tremare il respiro ed accelerare i battiti, con descrizioni vivide e reali, a volte agghiaccianti, altre angoscianti, alcune divertenti. Un libro che merita e che può essere paragonato, nella letteratura sudamericana, solo a Cent’anni di solitudine di García Márquez

6. L’amore ai tempi del colera, Gabriel García Márquez

COLOMBIA

Gli bastò un interrogatorio insidioso, prima a lui e poi alla madre, per comprovare una volta di più che i sintomi dell’amore sono gli stessi del colera”.

Non poteva mancare nella mia lista, da romantica quale sono, una storia d’amore tormentata. Catapultiamoci allora nella magica e sensuale Colombia caraibica per vivere la storia di Fermina, la più bella ragazza di Cartagena e del suo innamorato Florentino che la aspetterà per cinquantatré anni, sette mesi e undici giorni. Un amore che brucia, che consuma, che fa ammalare, proprio come il colera, malattia che attanaglia l’epoca in cui vivono i protagonisti del romanzo. Un sentimento eterno e incrollabile che sopravvivrà fino all’inattesa, quasi incredibile, felice conclusione.

7. L’ombra del vento, Carlos Ruiz Zafón

SPAGNA

“Ogni libro, ogni volume possiede un’anima, l’anima di chi lo ha scritto e l’anima di coloro che lo hanno letto, di chi ha vissuto e di chi ha sognato grazie a esso. Ogni volta che un libro cambia proprietario, ogni volta che un nuovo sguardo ne sfiora le pagine, il suo spirito acquista forza.”

Il cimitero dei libri dimenticati è una biblioteca misteriosa in cui vengono conservati tutti i libri destinati a perdersi. La tradizione della biblioteca vuole che i visitatori scelgano un libro e si impegnino a non abbandonarlo mai. Daniel sceglie “L’ombra del vento” dello scrittore sconosciuto Julian Carax, un libro che appassiona talmente tanto il giovane protagonista da spingerlo a cercare gli altri titoli dell’autore, a quanto pare irreperibili sul mercato. Daniel inizia così a fare delle ricerche sulla vita del misterioso scrittore scoprendo impressionanti parallelismi con la sua esistenza. Da qui prende vita l’avventura di Daniel e del suo fedele amico Fermín per le strade di una Barcellona segnata dalla guerra civile e dal franchismo, descritta come una città grigia, sempre avvolta da una nebbia opprimente come la dittatura. Uno stile coinvolgente che tocca il genere mistery/gotico, ma anche il giallo poliziesco ed il sentimentale con punte di satira sagace. Lo divorerete in pochissimo tempo e non potrete fare a meno di leggere tutti gli altri libri della saga di Zafon.

8. Pomodori verdi fritti (al caffè di Whistle Stop), Fannie Flagg

STATI UNITI

“C’è qualcos’altro che devi sempre ricordare. Ci sono persone magnifiche su questa terra, che se ne vanno in giro travestite da normali esseri umani. Non scordarlo mai”.

Siamo negli anni ’30, nel pieno della Grande Depressione, immaginate una località sperduta dell’Alabama, nel profondo sud degli Stati Uniti ed una società profondamente razzista che ancora fatica ad accettare la popolazione nera al di fuori dell’ottica della schiavitù. Adesso immaginate due donne, forti ed intraprendenti, Ruth ed Idgie, proprietarie di un locale, il Caffè di Whistle Stop e soprattutto legate da un profondo amore. Un romanzo del 1987, ma ancora oggi attualissimo, dove si intrecciano temi come: razzismo, omosessualità, violenza di genere e femminismo, senza cadere mai nel banale. Un libro meraviglioso che avevo letto da adolescente e che ho riletto recentemente potendone apprezzare, ora con una maggiore consapevolezza, ogni sfumatura.

9. Mille splendidi soli, Khaled Hosseini

AFGHANISTAN

“Imparalo adesso e imparalo bene, figlia mia. Come l’ago della bussola segna il nord, così il dito accusatore dell’uomo trova sempre una donna cui dare la colpa.”

Una storia di donne, ambientata in un luogo in cui essere donne equivale ad essere nulla. Laila e Mariam non potrebbero essere più diverse, eppure la guerra le farà incontrare in modo imprevedibile, entrambe sposeranno il violento Rashid. Diventeranno alleate contro un nemico comune, amiche e sorelle. Una storia cruda, difficile da mandare giù, che ci porta in un mondo apparentemente lontano, eppure terribilmente reale. Un romanzo che è tra i miei preferiti in assoluto, dello stesso autore de “Il cacciatore di aquiloni”.

10. La profezia della curandera, Hernan Huarache Mamani

PERU

“Il giorno in cui amerai, conoscerai e rispetterai te stessa, scoprirai che la terra comunica con te, che la Pachamama possiede un linguaggio attraverso il quale le montagne ti parlano, i fiumi ti mormorano e le sorgenti ti consigliano. Allora saprai che sei un tutt’uno con l’universo, che sei come l’acqua che si espande. Il giorno in cui ti accetterai davvero, orizzonti sconosciuti ti si schiuderanno e una musica mai ascoltata giungerà alle tue orecchie.

Come noterete, nella maggior parte dei libri che ho citato finora, le protagoniste sono donne forti, indipendenti e tenaci. Tutte loro sono le mie eroine, le donne con le quali sono cresciuta, che mi hanno ispirato, che hanno plasmato il mio carattere ed il mio modo di pensare. Una di queste è Kantu, la protagonista dell’ultimo libro della mia lista. Kantu è una giovane donna quechua di Cuzco, città situata tra le alte montagne della Cordigliera delle Ande in Peru, che vive la sua vita tra studio, amici e feste e che, come tutti i ragazzi della sua età, non conosce le antiche tradizioni andine, gli insegnamenti dei curanderos, gli ultimi depositari della saggezza Inca e della Pachamama (la Madre Terra), anzi è anche piuttosto scettica al riguardo, finché un incidente non sconvolgerà il suo universo e tutto ciò in cui credeva. Solo la saggezza di un curandero riuscirà a farle ritrovare l’energia che ha in sé, l’energia che è in grado di riportare l’equilibrio nel suo mondo. In questo percorso di scoperta di se stessa, Kantu, che aveva rifiutato le sue radici per abbracciare lo stile di vita occidentale, ripercorre la strada delle sue antenate, riabbraccia la sua essenza, le sue origini e la sua terra. Il viaggio di Kantu è il viaggio di tutte le donne, di riscoperta della propria energia interiore, quella legata al cuore e alla sessualità. Un libro che ho trovato di grande ispirazione, che spinge le donne a riappropriarsi del proprio corpo, del proprio potere, un potere che è fortemente legato all’equilibrio del mondo. Perché proveniamo tutti da un grembo, ma il grembo che ancora oggi continua a nutrirci e a darci la vita è quello della Pachamama: la Madre Terra.

6 commenti Aggiungi il tuo

  1. fravikings ha detto:

    Di questi che hai elencato ne ho letti 5 e devo dire che sono molto d’accordo, offrono ricchi dettagli sulle culture dei luoghi in cui si svolgono, lasciando andare l’immaginazione molto bene.

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    1. Sin Mapa ha detto:

      Sono tra i libri che più mi hanno segnata, non solo per le descrizioni dei luoghi, ma anche per le tematiche affrontate.

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      1. fravikings ha detto:

        Esatto, concordo. Soprattutto per le tematiche affrontate. A volte, per come sono fatto io, molto pesanti da affrontare.

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      2. Sin Mapa ha detto:

        Si sono tematiche molto pesanti, ma gli autori sono riusciti a trattarle con leggerezza e quasi sempre in modo scorrevole.

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      3. fravikings ha detto:

        Sono d’accordo 🙂

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