Il viaggiatore vede quello che vede, il turista vede quello che è venuto a vedere
A causa del nostro budget limitato decidiamo di viaggiare in autobus piuttosto che in aereo. In fondo, si tratta di andare da Lima a Cuzco, siamo sempre nello stesso Paese, no? Ecco, questo è il tipico ragionamento di un’ europea, abituata alle distanze all’interno del nostro piccolissimo continente e a viaggiare in autostrada con tanto di autogrill, gallerie e guard rail, elementi che ho rivalutato tantissimo dopo aver scoperto che non sono poi così scontati. Immaginate che il Perù ha una superficie di 1 milione e 300 mila chilometri quadrati, circa 4 volte la superficie dell’Italia, questo significa, non solo che le distanze sono molto più grandi, ma anche che il territorio peruviano abbraccia molte realtà geografiche e microclimi distinti: si passa dal deserto, alle cime innevate delle Ande percorrendo strade non proprio sicure e totalmente isolate. Si possono percorrere chilometri e chilometri senza incontrare segni di vita umana. Ma se non avete un soldo, avete uno spirito avventuroso e soprattutto non soffrite di mal d’auto, allora questa è l’unica opzione, dal momento che non c’è una rete ferroviaria e gli spostamenti in aereo sono molto costosi.
Così mi preparo a passare un sacco di ore seduta, 21 per la precisione, 21 ore senza interruzioni. Fortunatamente, proprio perché spesso viaggiare in autobus è l’unica opzione, i sudamericani si sono attrezzati e gli autobus che percorrono lunghe distanze sono molto comodi e sicuri. Noi abbiamo scelto “Cruz del Sur”, una delle compagnie più famose. Il bus è dotato di sedili che si stendono quasi completamente, schermi per vedere film, bagni (ovviamente) e nel corso del viaggio vengono distribuiti pranzo, cena e colazione. Niente male, se non fosse per la guida totalmente fuori controllo dei peruviani! Non so se è perché hanno degli orari da rispettare o se si divertono a spaventare a morte i turisti, ma sono sicura che c’è un leggero sadismo nella loro maniera di prendere le curve all’ultimo momento e spingere sull’acceleratore come se si trovassero in un remake di Speed. L’unico aspetto positivo è che la bellezza dei paesaggi lascia senza fiato! Nulla è monotono e scontato, quando l’occhio si è abituato al contrasto tra il blu dell’oceano e il dorato del deserto, ecco che la strada inizia a salire ed i colori cambiano, i picchi innevati delle Ande fanno da sfondo ai campi coltivati e alle sorgenti d’acqua e il paesaggio diventa verde, giallo, rosa, bianco, un tripudio di colori!




Che meraviglia!
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